La «Swiss-American Society for Cultural Relations» (SASCR)

par Matthieu Gillabert

Matthieu Gillabert est historien et collaborateur au Domaine d’histoire contemporaine de l’Université de Fribourg. Après avoir défendu sa thèse sur la diplomatie culturelle suisse (Dans les coulisses de la diplomatie culturelle suisse, Alphil, 2013), il mène actuellement ses recherches sur les échanges culturels Est-Ouest pendant la guerre froide et sur les mobilités étudiantes francophones après 1945.
, Matthieu Gillabert is collaborator at the Domaine d’histoire contemporaine (University of Fribourg, Switzerland). His doctoral thesis was published under the title Dans les coulisses de la diplomatie culturelle suisse (Alphil, 2013) and he actually conducts some research on the East-West cultural exchanges during the Cold War and on the students’ mobility in the Francophonie after 1945.

conferenze
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La diplomazia culturale non dev’essere unicamente considerata sotto un aspetto ortodosso, vale a dire come un organismo animato da diplomatici di carriera che difendono l’interesse nazionale. Molto spesso vi collaborano delle organizzazioni private, che prendono il posto della diplomazia ufficiale: possiamo parlare in questo caso di diplomazia culturale eterodossa. Tra queste organizzazioni la Swiss-American Society for Cultural Relations (SASCR) assume precisamente un ruolo di sostegno e di promozione per le relazioni culturali e scientifiche tra la Svizzera e gli Stati Uniti.

La SASCR nasce nel gennaio del 1940 grazie all’attività di Paul Ganz, professore di storia dell’arte all’Università di Basilea e membro di comitato di Pro Helvetia. Al principio l’associazione attira delle personalità universitarie, come il teologo Emil Brunner, gli storici Karl Meyer e Max Silberschmidt, degli ambienti protestanti, come il pastore Adolf Keller nonché segretario centrale dell’Ufficio centrale europeo per le azioni di soccorso delle Chiese riformate a Ginevra, ma soprattutto degli ambienti economici, quali Hans Sulzer, imprenditore, ex ministro a Washington e presidente durante la guerra della Commissione federale per la sorveglianza delle importazioni e delle esportazioni, e Albert Masnata, direttore della sede losannese dell’Ufficio svizzero di espansione commerciale nonché presidente della nuova Camera svizzera della cinematografia.

L’obiettivo è quello di consolidare i rapporti economici e culturali tra le due Schwester Demokratie senza passare dalle autorità federali, che devono restare ufficialmente neutrali. In una lettera al consigliere federale Giuseppe Motta datata dicembre 1939, Paul Ganz sottolinea l’importanza per la Svizzera di guadagnarsi la stima del più gran numero possibile di americani. A questo scopo la SASCR può contare d’appoggiarsi su alcune strutture parastatali, quali l’Ufficio di espansione commerciale, le filiali delle FFS negli Stati Uniti, il Segretariato degli Svizzeri all’Estero, Pro Helvetia, e a partire dal 1943 sull’Istituto svizzero di studi internazionali, diretto da un membro della SASCR, Eduard Fueter.

Le modalità d’azione della SASCR sono in sintonia con la dottrina liberale dell’iniziativa individuale e fanno vibrare nel contempo le corde del patriottismo. Nel suo primo programma di lavoro la SASCR prevede soprattutto d’agire inviando degli universitari svizzeri attraverso gli Stati Uniti, distillando nella stampa americana degli articoli sulla Svizzera basati su informazioni dell’Ufficio svizzero di espansione commerciale, delle FFS, o di altre organizzazioni economiche, e mantenendo i legami tra gli Svizzeri residenti negli Stati Uniti e la loro patria d’origine. A partire dal 1943 la SASCR diversifica la sua attività con la pubblicazione annuale di un volume su una tematica politica o culturale, e con l’organizzazione di un’esposizione di libri d’arte presso la Biblioteca Nazionale (1943-1944).

Bibliografia
GILLABERT Matthieu, La « Swiss Attitude » au contact américain. Évolution d’une présence culturelle, in Traverse : revue d’histoire, 2009/2, p. 73-84.
CATTANI Alfred, Ein Fenster in die Welt. Die Tätigkeiten der American Swiss Foundation, NZZ, 12 juil. 2004, p. 24

medias

Portrait de Paul Ganz par August Höflinger

source Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv, Foto III

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